Luca e gli Eurosmith incontrano Steven e gli Aerosmith
“Steve si voltò dal centro del palco verso di noi e su Falling in Love venne a cantare vicinissimo.
E fu lì che mi ritrovai a cantare con lui alcuni versi …
L’ultimo atto di un incontro eccezionale fu quello di ricevere la sua armonica in C durante lo show!“
Credo si possa dire che tutto sia partito dal camerino di un locale, il “Thunder Road”: come in un puzzle di avvenimenti che si incastrano, siamo arrivati agli Aerosmith.
Ci vennero a far visita nel backstage alcuni fans che avevano appena assistito alla nostra gig. Rimase particolarmente colpito un entusiasta fan degli Aerosmith, Achille Marabelli.
Ci parlò della possibilità di incontrare personalmente la fondatrice dell’Italian Aerosmith Fan Club, Marinella Carraro, sua conoscente.
Da parte mia già avevo tentato di incontrare gli Aerosmith, andando fino a Wembley per il loro show del 26 luglio1999 ma sia nel backstage, che per le strade della city, avevo avuto la chance di incontrarli..
Spedimmo del materiale audio e fotografico al fan club e conobbi Marinella in occasione del concerto Aerosmith a Monza, dopo la performance.
Ci aiutò moltissimo quando mostrò una mia foto a Steven, spiegandogli che eravamo una Tribute
Band. Steven rimase incuriosito dalla vicenda ma neanche in quell’occasione ci fu possibilità di un incontro.
Fu due giorni più tardi, al “Neapolis Rock Festival” del 14 luglio 1999 che il fan club riservò 2 pass per me e per David Benedetti, chitarrista allora nei panni di Joe Perry negli Eurosmith; Giovanni Volpi, allora collaboratore di Marinella Carraro, fondatrice dell’Italian Aerosmith Fan Club, mi accompagnò gentilmente nel backstage per incontrare John Bionelli, l’Aerosmith Road Manager e quindi parlare con lui per organizzare un incontro con la band.
Attesi un pò dietro le quinte, avevo i Black Crows a due metri da me, che si preparavano alla loro performance, intanto potevo intravedere le ombre dei Bad Boys di Boston riflesse su di un recinto di canne di bamboo, usato come paravento.
Ero lì, aspettando Mr. Bionelli per un ok, quando un carissimo amico, conosciuto precedentemente a Napoli durante un nostro show all’Antica Birreria cooperatore nello staff, mi prese per un braccio e mi disse: “Te l’avevo detto che ti avrei presentato agli Aerosmith!” Alfonso mi trascinò oltre il recinto dove
Incontrai per primo Brad Withford che sorridente si presentò, gli dissi, oltre ad esprimere la mia grande ammirazione per la Band, che li stavo seguendo fin da Londra con l’intento di incontrarli.
Mi voltai e vidi in quell’istante Steven Tyler uscire dal camerino. Steve mi diede un’occhiata sorpreso, gli andai incontro e gli dissi:” So, Steve, it’s true that sometimes dreams come true! “Mi si avvicinò veloce, ci stringemmo la mano e guardandosi intorno esclamò:” Yeah! Where’s the camera?” Impugnò una macchina fotografica e fece fare diversi scatti insieme, sicuramente sorpreso anche dalla somiglianza. Con la gentilezza tipica del suo stile, Steve mi introdusse a Mr.Joe Perry, anche lui estremamente disponibile.
In quel momento anche Marinella Carraro , Giovanni Volpi , David Benedetti e Achille Marabelli entrarono in scena e fu un incontro veramente speciale.
Steven aveva con se dei bracciali e ci fu uno scambio di ornamenti personali reciproco. Parlammo un po’. disse che” a volte è difficile capire le parole ma la cosa importante è catturare le emozioni della musica….” Non era un problema, potevamo fare l’uno e l’altro: Ci scattammo delle foto reciprocamente: e Steve rimase da solo con noi fino a quando qualcuno dello staff arrivò per dirgli che era tempo di prepararsi .
Lui rispose “Just a moment!” e alla fine, dopo saluti e abbracci, un’insperata situazione si presentò: Steve stesso ci invitò ad assistere allo show dal palco e si raccomandò al suo bodyguard di accompagnarci.
Salimmo rasentando lo stage. Il sipario era ancora aperto, potevamo vedere le migliaia di persone attendere ,ci raggiunse poco dopo anche Claudio Di Felici, il nostro batterista di allora.
I Bad Boys erano ancora nei camerini, ma già vibravo eccitatissimo per le note che stavano per arrivare.
Eravamo al lato del palco e ci abbandonammo ad un festino di piccole danze e risate, quando, facendo io un paio di piroette, udii il pubblico urlare, perché nel farlo mi ero esposto un po’ troppo dal lato del palco ove eravamo disposti. Ripetei divertito la cosa e ancora un coro di voci fragorose, evidentemente mi avevano scambiato per qualcun altro.
Corremmo il rischio di essere buttati fuori dalla security ancor prima dell’inizio del concerto. Finalmente gli Aerosmith salirono on stage. Le tende erano chiuse, ogni componente prendeva posizione. Steve rimaneva a parlare e giocare, schiaffeggiando ripetutamente le mani con Joe Kramer.
Fu divertentissimo e io e il mio drummer facemmo la stessa cosa contemporaneamente.
I primi suoni e le prime luci, Steve ci soprese ancora una volta e ancora di più quando, sull’ intro di “Nine Lives”, salì su di uno scalino della pedana della batteria, si voltò verso di noi e sorridendo indicò con la mano destra i bracciali che indossava sulla sinistra , quelli che gli diedi nello scambio pochi minuti prima.
Andai in visibilio, mi lasciai andare ad una danza frenetica quando lo show iniziò con “Eat The Rich”, il brano che usualmente apriva anche i nostri live.
Il sound dal palco era assordante ma potevamo gustarci in pieno la miglior maniera di fare rock dai migliori rockers mondiali in circolazione!
Steve si voltò dal centro del palco e venne a cantare vicinissimo a noi,
fu lì che mi ritrovai a cantare in una sorta di duetto con lui alcuni versi di Fallin’ In Love.
Lo show continuava serrante, Steve indicò allo staff di farci spostare in una migliore posizione.
Camminammo dietro lo stage, fino ad arrivare al lato opposto arrivando vicino al gentilissimo Johnn Bionelli.
Li il sound di un meraviglioso spettacolo era decisamente migliore.
L’ultimo atto di un incontro eccezionale fu quello di ricevere la sua armonica in C durante la performance.
Onorati e super deliziati dallo show memorabile tutt’oggi teniamo strette nel cuore i bellissimi ricordi e vibrazioni di quei magici momenti.
Grazie infinite Steve, a tutta la Band e allo Staff per aver reso possibile un sogno diventare realtà, non per ultimo un grande grazie all’Italian Aerosmith Fan Club di Marinella Carraro
Luca Celletti
Eurosmith